Alla base di ogni attività volta a proteggere la propria reputazione online attraverso azioni di reputation management c’è la verifica dello stato di salute della propria reputazione digitale.
La reputazione digitale può essere definita come ” l’insieme delle informazioni, dirette e indirette disponibili nei motori di ricerca, nei social media, nei siti di opinione on line che contribuiscono a formare nell’utente che ricerca il nostro brand o la nostra persona in rete un’opinione intorno alla reputazione on line dell’oggetto della ricerca attraverso internet.”
Sia che noi siamo un professionista, un giovane studente o un’azienda che deve proteggere la propria immagine on line risulta necessario effettuare con frequenti cadenze periodiche i check up reputazionali.
Sono accurate analisi delle risultanze di ciò che appare, associato al ad una determinata parola o insieme di parole, effettuando delle ricerche all’interno di Google e dei principali Social Media (Facebook, Twitter, Linkedin, Youtube …).
Questi check up possono avere un perimetro circoscritto alle parole chiavi per una persona fisica (nome e cognome) o essere estese alle sue professionalità in maniera più ampia (certificazioni, professionalità acquisite, datori di lavoro, clienti gestiti..) quando affrontiamo i checkup della reputazione individuale on line.
In caso di un check up per la reputazione aziendale gli ambiti di ricerca sono decisamente più ampi estendendosi all’analisi della brand reputation, del sentient non solo dei manager dell’azienda ma anche dei prodotti e servizi della stessa, le opinioni di clienti, le relazioni con i fornitori…
Risulta chiaro come tutto l’interconnesso sistema di contenuti digitali contribuisce a formare la reputazione on line o web reputation e che quindi questo vada monitorato attraverso appositi tool di monitoraggio delle conversazioni in rete o di social media listening.
La reputazione online è il frutto di una serie di informazioni, opinioni, immagini e video distribuiti all’interno della rete e dei social media che per essere misurate ed analizzate devono essere trovate ed organizzate.
- Dove si parla, sui Social Media, direttamente e indirettamente del mio brand o del mio nome e cognome?
- Cosa dicono gli utenti, i consumatori, gli ex datori di lavoro sui miei prodotti o servizi?
- Quali sono le aree tematiche più trattate?
- Ci sono fonti e autori più attivi che possono influenzare la mia reputazione?
- Quali sono i prodotti o i professionisti più menzionati e come si collocano i miei servizi o prodotti rispetto a questi?
Per trovare delle risposte a queste domande ed altre occorre impostare un’articolata fase di monitoraggio e analisi delle conversazioni e dei contenuti on line al fine di individuare il sentiment e quindi estrarne il percepito della nostra reputazione online.
Alla base quindi di una corretta analisi della reputazione online e la conseguente attribuzione di un sentiment positivo o negativo occorre effettuare un preventivo studio delle aree semantiche oggetto di indagine e degli ambienti oggetto di indagine (settore di attività del professionista, studente o azienda).
L’attività di monitoraggio delle conversazioni online ha l’obiettivo di individuare i Social Media (blog, forum, social network, siti di opinioni, ecc.), in cui sono svolte le discussioni sul web collegate, direttamente ed indirettamente al mondo oggetto di studio della reputazione online.
Propedeutica all’attività di monitoraggio della reputazione esistono due fasi principali:
a) Individuazione, test e perfezionamento delle parole chiave coerenti con il settore oggetto di analisi reputazionale on line.
Sulla base delle aree tematiche di indagine (aree di ascolto) e di un primo elenco di parole chiave ad esse associate, si procede all’ottimizzazione ed esplosione delle stesse, testandole sui motori di ricerca (in particolare quelli dedicati ai social media) e in specifiche comunità virtuali di interesse per verificare quali risultati potevano produrre e quali altre parole chiave potevano essere correlate al tema di indagine.
b) Avvio del monitoraggio su comunità virtuali e social media
E’ stato intrapreso un primo ciclo di “ascolto” sul tema della sicurezza stradale dal quale in genere si delineano diversi scenari variegati e frammentati in più comunità virtuali su cui effettuare il monitoraggio della reputazione online.
c) Consolidamento dei luoghi di ascolto online, delle parole chiave e individuazione degli influencer che possono contribuire a determinare la nostra reputazione online
Una volta consolidata la selezione delle parole chiavi, degli ambienti si procede all’ascolto per raccogliere le principali evidenze relativamente alla reputazione online oggetto di analisi
d) Monitoraggio continuativo e costruzione degli alert periodici
Una volta consolidate impostate le fasi precedenti occorre impostare periodici report di monitoraggio della reputazione online e sistemi di alert periodici ed automatici che ci avvisino in caso di rischi o attacchi alla nostra reputazione on line in modo da monitorare potenziali situazioni di crisi online.
L’attività di monitoraggio della reputazione online può essere effettuata manualmente con strumenti free o in maniera più strutturata e parzialmente automatizzata con l’ausilio di strumenti a pagamento.
Privilegiare gli strumenti che offrano analisi delle conversazioni on line quantitative di dettaglio o orientarsi verso analisi qualitative maggiormente guidate dall’analisi semantica umana o automatica?
All’interno del libro “La tua reputazione su Goolge e sui Social Media” di Antonio de Nardis verranno illustrati sia le fasi propedeutiche all’impostazione del monitoraggio sia alcuni dei principali strumenti gratuiti e a pagamento per effettuare l’analisi del sentiment e della reputazione online che ne deriva oltre ad una visione sugli aspetti qualitativi e quantitativi delle analisi reputazionali.
L’attività di monitoraggio delle conversazioni online è da considerarsi come propedeutica alla definizione di una strategia generale di comunicazione 2.0 nonché di presenza e “dialogo” nei Social media volta alla crescita della propria immagine o reputazione online.
Per questo motivo, una volta individuate le principali tipologie di comunità virtuali che ci interessano per la nostra indagine e, all’interno di esse, identificati i filoni tematici più ricorrenti e i relativi influencer per l’ambito della nostra analisi reputazionale, si passerà alla fase successiva di definizione degli obiettivi di comunicazione e di crescita della nostra reputazione online.